Il Giardino verticale e il quartiere di Pratale, un po’ di storia

Come abbiamo già avuto modo di raccontarvi, il Giardino verticale sorgerà nel quartiere Pratale, in via Pellizzi, a due passi dalle antiche mura di Pisa e dal centro storico. Una tranquilla area residenziale, ricca di verde pubblico (il parco Don Bosco in particolare, compreso tra via Parini e via Don Bosco) e ben collegata ai principali assi viari della zona Nord-est della città: la via del Brennero che conduce all’autostrada Genova-Livorno e la Fi-Pi-Li che congiunge Pisa al capoluogo regionale.

Posto nelle immediate vicinanze delle mura cittadine, il quartiere di Pratale permette di arrivare a piedi in pochi minuti nel cuore del centro storico di Pisa. In particolare, dall’incrocio tra via G.B. Pellizzi e via delle Medaglie d’Oro – questo il luogo esatto dove sorgerà il Giardino verticale – i principali punti di interesse del centro città sono raggiungibili a piedi in un arco di tempo sempre inferiore ai 15 minuti.

Per darvi qualche esempio:

  • Il tragitto a piedi dal Giardino verticale a Piazza Santa Caterina è di 11 minuti
  • il tragitto a piedi dal Giardino verticale a Largo Ciro Menotti (la piazza che si affaccia su Borgo Stretto) è di 13 minuti
  • Il tragitto a piedi dal Giardino verticale a Piazza dei Cavalieri è di 15 minuti
  • Il tragitto a piedi dal Giardino verticale a Ponte di Mezzo è di 15 minuti

Dal punto di vista della posizione, un altro grande pregio della porzione di quartiere Pratale dove sorge il Giardino verticale è la vicinanza a due degli ingressi del percorso sulle antiche mura, recentemente inaugurato. Nel 2018 è stato infatti aperto al pubblico il camminamento che con i suoi 11 metri di altezza offre la possibilità di osservare la città da un’inedita prospettiva.

Una piacevole passeggiata per ammirare dall’alto il caratteristico panorama pisano, da Piazza dei Miracoli a Piazzetta Del Rosso. Anche se vedendole tutti i giorni i pisani non ci fanno quasi più caso, le mura di Pisa sono un monumento con quasi 1000 anni di storia. La costruzione è infatti iniziata nel 1154 nella parte della città a nord dell’Arno, la realizzazione dell’opera si è protratta poi fino all’anno 1161, con il successivo completamento nel 1284 nella parte dell’area della Cittadella Vecchia.

Sono quattro gli accessi che permettono di salire sulle mura e intraprendere il percorso, due di questi sono nelle immediate vicinanze del Giardino verticale: stiamo parlando della Torre Piezometrica (situata nelle vicinanze del polo universitario) e dell’accesso di Piazza delle Gondole, in via Santa Marta. Considerato che per i residenti nel Comune di Pisa l’accesso alle mura è gratuito, si tratta di un’opportunità in più per concedersi una gradevole passeggiata.

quartiere pratale antiche mura

Il quartiere di Pratale è caratterizzato anche dalla presenza di una notevole porzione dedicata al verde pubblico, concentrata principalmente nel parco di Don Bosco, una vasta area posta a ridosso dell’antico acquedotto mediceo tra via Parini e via Don Bosco.

Quartiere Pratale: un po’ di storia

Proprio l’area di Don Bosco rappresenta il nucleo storico del quartiere di Pratale, nato nel dopoguerra con la costruzione del villaggio Inacasa. Come si può leggere nel bell’articolo comparso sul Tirreno nel marzo del 2017, “la storia di Pratale, come quartiere, nasce subito nel dopoguerra quando Pisa, distrutta, necessita di ricostruirsi e utilizzare terreni anche appena fuori delle mura. Nasce così il villaggio Inacasa di Pratale, che poi è andato sempre più sviluppandosi, con la costruzione di nuove case lungo la via Don Bosco”.

“Il nucleo essenziale del quartiere è stato il villaggio – si legge ancora sul Tirreno – dove vanno ad abitare inizialmente coloro che hanno perso la casa a causa dei bombardamenti. Il punto centrale è il Centro Sociale (oggi sede del Ctp) con annessa la piccola chiesa (oggi sede della Magistratura e palestra della squadra del Gioco del Ponte del San Francesco)”.

Andando indietro nel tempo, “quell’immensa distesa verde di campi incolti, paludi, terreni con stagni e boschi impenetrabili, pieni di animali come volpi, lupi, conigli e lepri, che si estendeva tra le mura pisane ed i “Monti Pisani” – in realtà colline che proteggono la città dai venti freddi del Nord e definiti da Dante nella sua Commedia “per cui i Pisani veder Lucca non ponno” – già nel trecento la troviamo denominata “Pratale””.

Più precisamente, “il termine va ad indicare un appezzamento di terra più limitato che si estende dalla porta di San Zeno per uno spazio di cento pertiche (una pertica andava intorno ai 3.000 metri) di “terra pratata”, cioè di “prataglia” e da qui il nostro Pratale” conclude l’articolo pubblicato sul Tirreno.

Da allora tante cose sono cambiate, le nuove costruzioni si sono sostituite ai boschi impenetrabili, gli animali selvatici se ne sono andati e le paludi sono state bonificate. Pratale si è sviluppato ed è diventato un tranquillo quartiere residenziale, dove l’abitare è comodo ma si respira ancora l’aria del centro storico.

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