Di padre in figlio, da tre generazioni: intervista a Marco Ferrante

L’Impresa Generale di Costruzioni Ferrante è un’azienda legata a una storia familiare, una storia che ha ormai raggiunto la terza generazione. Nel 2020, infatti, Marco, figlio di Francesco Ferrante, ha iniziato il suo percorso a fianco del padre, percorso che in futuro lo porterà a sostituirlo alla guida dell’azienda. Per presentarvi Marco abbiamo scelto di dedicargli un’intervista, chiedendogli di raccontare brevemente la sua esperienza e di spiegare quello che vuol dire per lui collaborare all’impresa di famiglia.

Marco, qual è il tuo ruolo in azienda?

Seguo mio padre in tutti i suoi impegni da amministratore, dalle riunioni con i tecnici a quelle con clienti e fornitori, amministrazioni e istituti bancari, cercando di apprendere quante più cose possibili. Credo che sia molto importante partire dalla gavetta, per questo lo seguo anche in cantiere, dove la sua presenza è importante per seguire le varie fasi dei lavori, mentre quando sono in ufficio partecipo con i nostri collaboratori ad alcune mansioni operative, come la computistica e l’analisi dei costi dell’intervento.

Ci racconti brevemente il tuo percorso?

Il mio percorso è iniziato nel 2009, quando ho scelto di iscrivermi all’Istituto Tecnico per Geometri, il mio sogno era quello di diventare Architetto.

Le cose non andranno proprio cosi; infatti, dopo essermi diplomato come Geometra nel 2013 ho deciso di portare avanti la passione di una vita, quella di giocare a calcio, abbandonando gli studi e di conseguenza il sogno di diventare architetto.

Durante questo periodo, in cui mi divertivo giocando a calcio a livello professionistico, ho iniziato ad avvicinarmi al mondo del lavoro, frequentando prima uno studio di architetti, che oggi sono i nostri progettisti, e successivamente ho svolto per circa due anni e mezzo un tirocinio presso uno studio di un geometra, che oggi collabora con la nostra azienda.

Siamo nel 2015, mio padre ha un’impresa edile da più di 30 anni, io sono un geometra e ho appena finito il tirocinio. Tutto avrebbe lasciato pensare che sarei stato pronto per il mio inserimento nell’azienda di famiglia, cosa che ovviamente avrebbe reso felice i miei genitori. Ma le cose non sono andate esattamente così.

Questo perché in quel periodo mi sono avvicinato a un mondo distante da quello delle costruzioni, quello del marketing e dello sviluppo di reti d’impresa, una realtà che mi ha subito appassionato e che è diventata la mia professione principale per alcuni anni.

Nel corso di quel periodo ho sempre pensato che prima o poi avrei cominciato a lavorare nell’azienda di mio padre, prima però ho voluto fare le mie esperienze e conoscere il mondo del lavoro da un’altra prospettiva. In questo mio padre mi ha supportato, ritenendo giusto che facessi le mie scelte e che seguissi i miei sogni.

Sono stati anni molto intensi, dove ho avuto la possibilità di crescere e fare esperienza. Nel frattempo maturava in me, sempre più forte, la volontà di entrare a far parte attivamente dell’Impresa Generale di Costruzioni Ferrante, con la prospettiva di diventare il successore di mio padre, come lui lo è stato di suo padre.

Cosa significa per te lavorare accanto a tuo padre?

Il 2020, infatti, nonostante sia stato un anno difficile per tutti, per me ha rappresentato un anno importante, che ha coinciso con l’inserimento in azienda. Ho iniziato a conoscere le dinamiche e i “segreti” che hanno consentito a mio padre di portare avanti questa azienda per 38 anni, superando periodi di crisi del settore e momenti difficili, come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia.

Di sicuro la cosa principale che mi ha trasmesso nel corso della mia pur giovane vita è il rispetto e la propensione al sacrificio, la volontà di fare ciò che ci piace ma sempre con il massimo della passione e dell’impegno.

Avviare la mia esperienza con la prospettiva di realizzare un importante e innovativo progetto per la nostra azienda, mi riferisco al “Giardino Verticale”, mi ha dato un notevole entusiasmo e stimolato ancor più il mio pensiero di poterne diventare, un giorno, il titolare. Sono contento che mio padre mi stia dando tutto il suo sostegno e la sua disponibilità, mettendomi a disposizione la sua esperienza e cercando di valorizzare le mie giovani idee.

Sono felice e orgoglioso di poter lavorare al fianco di mio padre, vedo che la cosa è reciproca e ciò mi rende molto felice. Quindi ora non mi resta che rimboccarmi le maniche, iniziare a correre, e fare tesoro della sua esperienza, dato che le cose da imparare sono tantissime.

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